di Giovanni Canitano e Paolo Peruzzi
Pubblicato in: .NET, n. 61/2018, Confservizi Cispel Toscana, Firenze.
Abstract
Il Servizio Idrico Integrato (SII) in Italia ha sperimentato, nell’ultimo quarto di secolo, un processo di profonda trasformazione, che ha interessato buona parte del paese. Nell’arco di tempo dall’emanazione della legge 36/94, conosciuta come “Legge Galli”, e dall’avvio del processo di riorganizzazione dei servizi idrici, sono intervenuti numerosi cambiamenti nella regolazione economica del settore. L’attività di vigilanza sul settore è passata da organismi definiti nell’ambito di ministeri ad un’Autorità amministrativa nazionale indipendente (l’allora AEEG, ora ARERA). Uno dei cambiamenti regolatori più importati è stato quello della metodologia tariffaria, che ovviamente ha profonde ripercussioni sui risultati economici e patrimoniali raggiunti dalle imprese regolate. In questi anni si è passati da una regolamentazione prevista da un decreto del Ministero dei lavori pubblici, il Metodo Normalizzato, che ha dettato le norme sulla tariffazione del servizio idrico integrato dal 1996 al 2011, all’attuale regolamentazione tariffaria definita dall’ARERA.