Letizia Danesi, Monica Passarelli, Paolo Peruzzi

Pubblicato in: Mercato concorrenza regole,  a. X, n. 2, agosto 2008.

Abstract

Gli studiosi che negli ultimi venti anni si sono occupati dell’analisi economica del servizio idrico hanno individuato in questo settore la presenza di quelle condizioni che conducono a un intervento pubblico, come produttore o regolatore. In Italia, fino agli anni ’90 si è assistito alla produzione diretta da parte dello Stato, con il verificarsi di una forte frammentazione nella gestione e di profonde difficoltà gestionali e finanziarie. Dal 1994, con la legge n. 36, si è proceduto alla separazione tra il ruolo di indirizzo e controllo e quello di gestione, ripartendo la funzione di regolazione su vari livelli di governo, il principale dei quali è quello locale, in cui l’ATO assume un ruolo preponderante. Nella letteratura sulla regolazione, maggior attenzione è stata tradizionalmente dedicata alla predisposizione degli strumenti, piuttosto che alle istituzioni che la governano. Il presente contributo affronta, invece, le questioni inerenti la governance della regolazione, in particolare quella relativa al migliore decentramento orizzontale e verticale delle Autorità. Si richiamano le motivazioni che richiedono un intervento pubblico di regolazione nel settore dei servizi idrici e, successivamente, si riporta l’attenzione su quella parte della letteratura economica che mette in risalto l’importanza del disegno istituzionale nel raggiungimento degli obiettivi di regolazione. L’individuazione del migliore decentramento orizzontale e verticale delle Autorità di regolazione del servizio idrico in Italia viene affrontato applicando un rigoroso schema di analisi. Il principale risultato è che lo schema di regolazione ottimale è strutturato in modo da poter cogliere sia i vantaggi di una regolazione decentrata, che centralizzata. Per ottenere un miglior funzionamento del sistema di regolazione italiano si ritiene, quindi, necessario il miglioramento del coordinamento e della cooperazione
dei diversi soggetti istituzionali coinvolti nell’attività di regolazione, ridefinendone eventualmente anche le competenze. Si propone la creazione di un sistema di regolazione multi-livello, con un’Autorità nazionale che svolga funzioni complementari
a quelle delle AATO, il cui ruolo dovrebbe nondimeno essere rafforzato, soprattutto aumentando il loro grado di indipendenza dai Comuni.

Pubblicato in: Mercato concorrenza regole,  a. X, n. 2, agosto 2008.  https://www.rivisteweb.it/doi/10.1434/27745

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