di Paolo Peruzzi

Abstract

Studiare la regolazione tariffaria per lavoro, spesso vuol dire seguire le decisioni dell’autorità, leggere le delibere, interpretare i testi, comprendere le formule, immaginarsi come queste funzioneranno. A volte ci spingiamo anche verso altre direzioni. Ci si interroga da dove nasce quella decisione e verso che cosa è rivolta. Con questo spirito si è sviluppato un esercizio, quello di analizzare e simulare il provvedimento di ARERA in materia di Qualità tecnica. La ricerca sviluppa una simulazione delle premialità previste dal provvedimento utilizzando i dati della qualità tecnica di circa 90 gestori, così come sono stati pubblicati da ARERA nelle delibere di approvazione dei provvedimenti tariffari. Con l’occasione si è messo a confronto la metodologia utilizzata da ARERA con quella di OFWAT tratteggiandone le differenze. La differenza sostanziale sta nell’introduzione dell’utente all’interno del meccanismo di incentivazione per il calcolo del beneficio a fronte dei maggiori costi. Mentre OFWAT ne fa un pilastro, ARERA non lo prevede con la conseguenza che rimane difficile affermare che il sistema pur potendo migliorare la qualità del servizio, porti un beneficio netto all’utente, mentre è certo che determini, per le imprese ammesse alla premialità, un incremento del rendimento del capitale investito.

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1           Introduzione[1]

Studiare la regolazione tariffaria per lavoro, spesso vuol dire seguire le decisioni dell’autorità, leggere le delibere, interpretare i testi, comprendere le formule, immaginarsi come queste funzioneranno. A volte ci si spinge anche verso altre direzioni. Ci si interroga da dove nasce quella decisione e verso che cosa è rivolta. Per questo ci sono i documenti di consultazione, dove l’autorità spiega la propria idea e alla fine ci interroga. L’autorità si pone delle domande per le quali attende risposte. Successivamente vengono gli orientamenti finali dove si affermano le decisioni prese che serviranno a scrivere il provvedimento. Qualche volta ci si domanda che fine hanno fatto le risposte a quelle domande, ma i provvedimenti si susseguono e si va avanti. A volte ci si interroga se la strada presa dall’autorità è giusta oppure no. Ma da quale punto di vista? Quello del gestore dei servizi o quello dell’utente? Allora si tenta di trovare una guida che può essere la teoria da cercare nella letteratura economica, oppure la pratica e l’esperienza da cercare nell’operato di altre autorità in altri paesi. È a quel punto che quella formula, quella matrice sembra avere più senso, si incomincia a comprendere la trama, o almeno si pensa di poter intravedere la direzione verso cui l’autorità intende portarci tutti, gestori e utenti,  e così ci  sembra di intravedere la politica tariffaria. Ed è allora che viene voglia di dire se siamo d’accordo oppure se secondo noi ci potrebbero essere altre strade e altre direzioni, magari per raggiungere lo stesso obiettivo.

Cosa c’entra tutto questo con la regolazione tecnica? Come vedremo, l’autorità ha deciso di introdurre un sistema abbastanza complesso di premialità e penalizzazioni legato al raggiungimento (e al mantenimento) di certi livelli di qualità del servizio. Il sistema si presenta a tutti gli effetti come un incentivo al raggiungimento di livelli di servizio più elevati rispetto a quelli che caratterizzano ciascun gestore, un sistema con premialità e penalizzazioni. L’autorità aveva già affrontato il tema della qualità e degli incentivi con il provvedimento della qualità contrattuale, ma quello sulla qualità tecnica si presenta più articolato e strutturato. Nel frattempo l’autorità, assai parca con i dati che raccoglie, con l’approvazione dei provvedimenti tariffari 2016-17 e 2018-19, si è lasciata sfuggire, sia pure nel testo della delibera, i dati che misurano la qualità tecnica di ciascun gestore per il quale ha approvato il provvedimento tariffario. Questa svista è diventata un’occasione per costruire un data base e analizzare quale sia la situazione del settore rispetto a quelle grandezze, ma anche un’occasione per simulare quel sistema di premialità e penalizzazione che va sotto il nome di regolazione della qualità tecnica. Questa simulazione è il centro di questa breve nota. Utilizzando il data base, sulla base di alcune ipotesi, si sono sviluppati i calcoli e si sono simulate le premialità per tutti gli stadi previsti dal provvedimento, permettendoci di svolgere considerazioni e valutazioni sul sistema di incentivi. La simulazione è stata anche l’occasione di interrogarsi come altre autorità avevano affrontato e impostato la regolazione della qualità e quale disegno d’incentivo avessero scelto. Come altre volte[2] siamo ricorsi all’esperienza di OFWAT che fin dalla sua istituzione[3] ha costantemente dichiarato e utilizzato una regolazione incentivante. Ricostruire la regolazione della qualità e il sistema d’incentivo utilizzato da parte di OFWAT non è semplice, soprattutto per la continua evoluzione che caratterizza la sua attività di regolazione[4].  Ne proponiamo una sintesi che si focalizza sulla regolazione incentivante della qualità del servizio che prende il nome di outcome delivery incentives. Come vedremo la regolazione della qualità tecnica presenta dei caratteri in comune con la regolazione di OFWAT, ma anche differenze significative. Non potevamo presentare una simulazione sulla regolazione incentivante della qualità tecnica e confrontarla con quella di OFWAT senza richiamare brevemente, o meglio per cenni essenziali ma approssimativi, i principi che ispirano la regolazione della qualità. Lo abbiamo fatto saccheggiando una rassegna sulla letteratura economica di uno fra i più autorevoli studiosi della regolazione (Sappington, 2005).

Il testo è così organizzato. Nel paragrafo 2, utilizzando la survey (Sappington, 2005) vengono ripresi alcuni dei temi che caratterizzano il tema della qualità e della sua misura della letteratura economica sulla regolazione dei servizi pubblici. Nel paragrafo 3 viene descritta la metodologia di ARERA per definire le premialità relativamente alla qualità tecnica.  Nel paragrafo 0, dopo una premessa circa le ipotesi utilizzate per la simulazione, vengono descritti i principali risultati del calcolo delle premialità utilizzando i dati della qualità tecnica relativa al 2016 di circa 90 gestori di cui l’ARERA ha pubblicato i relativi dati con la delibera di approvazione dell’aggiornamento tariffario biennale (2018-2019). Nel paragrafo successivo si fornisce una breve rappresentazione del sistema di premi e penalizzazioni che OFWAT, il regolatore dei servizi idrici per l’Inghilterra e il Galles, ha recentemente applicato al settore. Nel paragrafo 6 si propone un confronto fra i due sistemi mettendo in evidenza  le differenze. Nel paragrafo 7 si propongono alcune considerazioni conclusive. In appendice sono riportati i risultati delle simulazioni per tutti gli stadi del provvedimento di ARERA con l’indicazione della società e dell’importo della premialità.

2          Qualità e incentivazione nella regolazione dei servizi idrici: riferimenti

“La regolazione della qualità del servizio è una questione importante e necessaria in molti settori. I temi della qualità includono l’affidabilità del servizio, il servizio clienti e la tempestività con cui è installato il nuovo servizio. Il tema è quello di comprendere quali siano gli strumenti che i regolatori dei servizi di pubblica utilità comunemente utilizzano per garantire livelli desiderabili di qualità del servizio. Questi strumenti comprendono, ad esempio, standard minimi di qualità e sanzioni finanziarie per la qualità del servizio al di sotto degli standard” (Sappington, 2005, p. 124). Si apre così una  rassegna sulla letteratura economica che si è occupata di disegnare la regolazione della qualità dei servizi nelle imprese di servizi pubblici. Cosa sono questi strumenti? Generalmente sono i livelli di servizio minimi e le penalità per una qualità inferiore a questi livelli. A questo si aggiunge che il livello di qualità che deve essere assicurato all’utente può essere difficile da misurare in modo preciso. “Quando il livello del servizio non è verificabile allora il regolatore non può penalizzare o premiare direttamente il gestore e quindi si deve ricorrere a misure indirette, come ad esempio il livello delle vendite. In alcuni casi è l’utente stesso che non è in grado di valutare la qualità del livello di servizio e in questo modo neanche il livello delle vendite può essere una misura a cui legare penalità e premi. Nel settore idrico per esempio, l’utente non è in grado di apprezzare la potabilità dell’acqua distribuita e quindi modificare il suo consumo. La conseguenza è che il gestore può ridurre la qualità del servizio per ridurre i suoi costi di gestione  senza vedere ridursi in modo significativo la domanda” (Sappington, 2005, p. 128).

Come si può disegnare una efficace politica regolatoria della qualità del servizio?

“Uno strumento semplice che un regolatore può impiegare per assicurare un livello di qualità più elevato dei servizi è quello di definire un livello minimo di qualità standard (minimum quality standard). Ovvero specificare un livello minimo di qualità che l’impresa deve assicurare all’utente  per evitare di dover subire una penalità economica. Questo può avvenire quando il livello di qualità è verificabile.” (Sappington, 2005, p. 132)

Un altro aspetto importante della regolazione della qualità del servizio riguarda l’utente e il beneficio che ne può ottenere.

“La fissazione di un livello minimo di servizio non comporta sempre un incremento il benessere dell’utente. Infatti, se, per esempio, i costi marginali di produzione aumentano all’incremento dei livelli più elevati di qualità, allora le tariffe più elevate indotte dai maggiori costi associati con i livelli minimi standard possono ridurre il benessere.” (Sappington, 2005, p. 133). Approfondendo ancora il nesso fra qualità del servizio, maggiori costi e benessere dell’utente: “Il livello di qualità del servizio che massimizza il benessere è il livello in cui il vantaggio marginale della qualità aggiuntiva è uguale al costo marginale della fornitura di qualità aggiuntiva. Per determinare il livello di qualità del servizio che massimizza il benessere, un regolatore deve conoscere sia i vantaggi che i costi della fornitura dell’incremento della qualità del servizio che si aggiunge. Le indagini dei clienti possono fornire alcune informazioni sul valore che i consumatori attribuiscono all’aumento della qualità del servizio e su quanto subirebbero se la qualità fosse ridotta. Sebbene gli studi di ingegneria possano fornire all’autorità di regolamentazione informazioni pertinenti sui costi di fornitura della qualità, l’impresa regolamentata in genere dispone di informazioni migliori rispetto all’autorità di regolamentazione sugli esatti costi di fornitura della qualità nella pratica. (Sappington, 2005, p. 134).

Concludendo: “Un regolatore che specifica gli obiettivi di qualità associati a penalità e premialità può indurre l’impresa, che ha maggiori informazioni sui costi, a raggiungere i livelli di qualità del servizio desiderabili al costo minimo. Il regolatore potrebbe specificare come la sua stima degli obiettivi di qualità del servizio massimizzino la qualità. Lo stesso regolatore potrebbe fissare premialità per il superamento degli obiettivi e penalità per il loro mancato raggiungimento, in modo che riflettano la valutazione degli utenti dei livelli più alti o più bassi della qualità. Se premi e penalità approssimano in modo stretto benefici e costi marginali dell’utente rispetto a livelli più alti e più bassi della qualità, la massimizzazione del profitto da parte dell’impresa regolata spingerà a espandere la qualità fino al punto dove il beneficio marginale di una unità addizionale di qualità per l’utente uguaglierà il costo marginale della qualità dell’impresa. In questo modo, una struttura di premialità di questo tipo può indurre l’impresa regolata a impiegare le sue privilegiate informazioni sui costi per erogare i livelli desiderabili di qualità del servizio. (Sappington, 2005, p. 134-35).

Più recentemente, l’autore insieme ad altri (Viscusi, Harrington, & Sappington, 2018), ritorna sul tema della qualità per indicare una metodologia che si sta facendo strada nella pratica della regolazione, e che spesso prende il nome di Performnce Based Regulation (PBA): “Molti piani di Performance Based Regulation identificano una dimensione particolarmente importatane della qualità del servizio e collegano premi e penalità alla realizzazione di queste dimensioni. Per esempio, spesso le interruzioni sono individuate come un problema rilevante, e i fornitori di energia elettrica sono premiati per ridurre le interruzioni sotto specifici livelli e sono penalizzati se le interruzioni crescono sopra un dato livello.” (Viscusi, Harrington, & Sappington, 2018, p. 553).  Gli autori richiamano poi un’esperienza concreta di regolazione citando l’Office of Electricity Regulation che ha introdotto il piano denominato RIIO che sta per Revenue = Incentive + Innovation + Outputs. RIOO è uno schema di regolazione incentivante che introduce premialità e penalità per alcuni e importanti livelli di servizio, incluso il rinnovo della rete, l’impatto ambientale e la sicurezza della gestione[5]. Lo stesso schema prevede incentivi per le imprese regolate che collaborano con soggetti rappresentativi degli utenti nel definire i propri piani di investimento (Viscusi, Harrington, & Sappington, 2018, p. 554).

Ricapitolando. La regolazione non può fare a meno di definire degli standard di qualità minimi che il gestore deve rispettare, fondamentalmente perché l’utente non può decidere di scegliere un produttore diverso. Generalmente la regolazione risolve questo problema fissando oltre i livelli minimi di servizio anche delle penalità per il mancato rispetto di questi livelli. Tuttavia non sempre l’autorità è grado di fissare e misurare facilmente questi standard. A questo si aggiunge che, qualora lo standard fosse misurabile e verificabile, perché vi sia un miglioramento del benessere dell’utente è necessario che i benefici che lo standard apporta all’utente siano maggiori dell’incremento di costo che quest’ultimo sostiene. Quest’ultimo passaggio richiede che vi sia un coinvolgimento dell’utente per conoscere quale sia la sua disponibilità a pagare per l’incremento della qualità del servizio. A questo punto si possono introdurre premialità e penalizzazioni che possono incrementare il benessere dell’utente. Qui il regolatore dovrebbe fissare un sistema di premialità e penalizzazioni in modo da riflettere costi e benefici marginali dell’utente e contare sull’impresa regolata che conoscendo meglio del regolatore i propri costi, massimizzando gli utili finirà per raggiungere la soluzione ottimale fra costi e qualità.

Vediamo ora come l’ARERA ha introdotto il tema della regolazione della qualità dei livelli di servizio per gli aspetti tecnici.

3          L’introduzione della qualità tecnica nella regolazione del servizio idrico da parte di ARERA

Il disegno delle premialità e delle penalizzazioni relative alla qualità tecnica si è composto attraverso una successione di provvedimenti dell’autorità. Il primo provvedimento è stata la definizione dei dati tecnici che il gestore è stato obbligato a trasmettere all’autorità stessa. Dopo la delibera di avvio del procedimento (AEEGSI, 2017a), il quadro si è composto attraverso una successione di atti da parte dell’autorità. Il primo documento di consultazione è stato deliberato nel luglio del 2017 con il titolo: “Regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato – RQTI- Inquadramento generale e linee d’intervento[6] (AEEGSI, 2017b). A Novembre del 2017 è seguito un nuovo documento di consultazione in cui l’autorità ha descritto i suoi orientamenti finali[7] (AEEGSI, 2017c), Infine, nel dicembre del 2017 l’ARERA, con una delibera (AEEGSI, 2017d) ed un allegato (AEEGSI, 2017e) ha istituito la “Regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono (RQTI).”.

Il provvedimento (AEEGSI, 2017e) per la regolazione della qualità tecnica definisce, fra l’altro, standard specifici e standard generali. I primi danno luogo a penalità sotto forma di indennizzi automatici da corrispondere direttamente agli utenti, i secondi danno luogo sia a penalità che a premialità. In questo lavoro si analizzano solo le premialità relative agli standard generali della qualità tecnica.  La metodologia definita da ARERA per disegnare il meccanismo di incentivazione relativo alla qualità tecnica prevede sia premi che penalizzazioni che vengono attribuite sulla base di macro-indicatori e di indicatori semplici. Indicatori che misurano i livelli di performance relativi alle perdite idriche, alle interruzioni del servizio, alla qualità dell’acqua distribuita negli acquedotti, all’adeguatezza del sistema fognario e per la depurazione delle acque, lo smaltimento dei fanghi e la qualità delle acque depurate.

3.1           La determinazione e la valorizzazione delle premialità nell’MTI-3

La metodologia relativa alla regolazione della qualità tecnica innanzitutto definisce gli indicatori specifici e il sistema degli indennizzi automatici da erogare all’utente in caso di mancato rispetto degli stessi standard specifici. Seguono tre parti dedicate nell’ordine a definire gli standard generali e i relativi macro-indicatori per acquedotti, fognatura e depurazione. Ogni macro-indicatore è composto da più indicatori. Per ognuno di questi indicatori la metodologia definisce sulla base di intervalli di valori delle classi (A, B, C, D, E). In questo modo tutti gli indicatori sono raggruppati in classi nei rispettivi macro-indicatori. Per ognuna delle classi dei macro-indicatori vengono inoltre definiti gli obiettivi in termini di mantenimento se si è in classe A,  o di tempo entro il quale si deve passare da una classe inferiore a quella superiore (per esempio da C a B) o di miglioramento espresso in termini percentuali. Segue una parte dell’articolato che definisce dei prerequisiti per accedere al sistema delle premialità. Il titolo 7 dell’articolato è dedicato a definire i meccanismi attraverso i quali dalla misurazione delle performance si arriva a definire premi e penalità. Il provvedimento si chiude con una serie di obblighi circa il monitoraggio, la registrazione e la comunicazioni dei dati.

Il titolo 7, come abbiamo detto è dedicato a descrivere i meccanismi di incentivazione che: “si articola in fattori premiali o di penalizzazione da attribuire in ragione delle performance dei gestori, sulla base del sistema di macro-indicatori e di indicatori semplici esplicitati tra gli standard generali”. Quindi al centro del meccanismo d’incentivazione ci sono le performance (prestazioni) misurate attraverso un certo numero di indicatori aggregati fra loro in macro categorie.

La metodologia dedica una parte dell’articolato a definire in che modo venga determinato l’ammontare dei premi (articolo 28). Il meccanismo prevede delle premialità di livello base per quei gestori che mantengono, nell’intervallo osservato, delle performance in classe A (Stadio I), e delle premialità per quei gestori le cui performance superano l’obiettivo stabilito dalla classe iniziale di appartenenza per ciascun indicatore escluso quelli in classe A (Stadio II). Vi sono poi le premialità di livello avanzato in cui entra in campo la posizione (rango) delle performance dei gestori nei macro-indicatori. La metodologia stabilisce una premialità per i primi tre fra quei gestori i cui macro-indicatori si mantengono in classe A (Stadio III) e una premialità per i primi tre gestori che migliorano le performance nei singoli macro-indicatori (Stadio IV). Per ultimo la metodologia definisce una premialità di livello di eccellenza per i primi tre gestori rispetto a tutti i macro-indicatori (Stadio V). Le premialità dello Stadio I e II sono rivolte al mantenimento della classe A o al raggiungimento dell’obiettivo stabilito dalla classe di appartenenza e teoricamente tutti possono, nell’intervallo di tempo, mantenere il macro-indicatore in classe A e raggiungere l’obiettivo per ogni macro-indicatore. Le premialità degli Stadi III, IV e V sono invece rivolti ai primi tre che si classificano nel complesso dei gestori. Per il calcolo e l’ordinamento si deve utilizzare la metodologia TOPSIS (Technique for Order of Preference by Similarity to Ideal Solution).

ll metodo TOPSIS (Tecnique for Order Preference by Similarità to Ideal Solution) è stato sviluppato da Hwang e Yoon nel 1981 (Hwang & Yoon, 1981). Il concetto posto alla base del metodo è che l’alternativa da selezionare dovrebbe avere la minima distanza dalla soluzione ideale e la massima distanza da quella peggiore ideale (negativa-ideale). Dunque, scopo ultimo del metodo TOPSIS è quello di definire le due soluzioni virtuali (ideale e negativa-ideale) e di misurare, rispetto a queste, la distanza di ciascuna alternativa reale.

Il metodo TOPSIS parte dalla conoscenza preventiva della matrice di decisione D.

Le fasi che portano all’individuazione della migliore alternativa sono 6.

Fase 1 – La costruzione della matrice di decisione normalizzata R.
La prima fase del metodo è la normalizzazione che si effettua determinando ciascun elemento rij della matrice R.

Fase 2 – La costruzione della matrice di decisione normalizzata pesata.
Successivamente ciascuna colonna della matrice decisionale normalizzata R deve essere moltiplicata per il peso del criterio ad essa corrispondente. La matrice normalizzata pesata si indica nel seguito con V.

Fase 3 – La determinazione della soluzione ideale A* e della soluzione negativa-ideale A-.
Le soluzioni A* e A- sono soluzioni virtuali costruite sulla scorta delle valutazioni normalizzate e pesate contenute nella matrice V. La soluzione ideale A* si determina considerando, per ciascun criterio, la migliore prestazione offerta dalle alternative in Gioco (migliore prestazione). La soluzione A- si ottiene, invece, combinando le peggiori prestazioni delle alternative rispetto a ciascun criterio (peggiore prestazione).

Fase 4 – Il calcolo della distanza di ciascuna alternativa (reale) dalle due alternative (virtuali) A* e A.
Con l’individuazione dei valori A* e A- si procede a calcolare  la distanza euclidea Si* dell’alternativa Ai (i=1, 2, …, n) da quella ideale A* e quella Si- di Ai dalla negativa-ideale A- possono così ottenersi:

per  = 1,2, …, n.

per = 1,2, …, n.

Fase 5 – La determinazione della distanza relativa delle alternative dalla soluzione ideale.
Note le distanze Si* e Si- dell’alternativa Ai (i=1, 2, …, n) dalle soluzioni virtuali A* e A- rispettivamente, è possibile determinare la distanza relativa dell’alternativa stessa dalla soluzione ideale mediante il seguente rapporto:

Fase 6 – La classifica di preferenza delle alternative.
L’ultima fase consiste nell’ordinamento del valore che Ci* assume per ogni alternativa. In particolare, sono da preferire le soluzioni caratterizzate dal più alto valore Ci*.

3.2          Il calcolo delle premialità per gli Stadi

Per gli Stadi I e II la premialità del livello base, che corrisponde rispettivamente al mantenimento in classe A e al miglioramento per le classi diverse da A, per ciascun gestore i e per ciascun macro-indicatore m, viene così definito:

dove:

è il numero dei gestori ammissibili alla premialità per lo Stadio S e per il macro-indicatore;

è la quota del gettito della componente UI2 destinata alla premialità relative agli Stadi I e II per ciascun macro-indicatore.

Successivamente viene precisato che i valori di  sono pari a 0,25 per lo stadio I e 0,25 per lo stadio II, che insieme utilizzano quindi lo 0,50 del gettito della componente UI2. Sempre per il calcolo delle premialità degli Stadi I e II, la metodologia prevede che la premialità complessiva di ciascun macro-indicatore sia calcolata attraverso l’applicazione di pesi   di cui la stessa metodologia fornisce la tabella da utilizzare:

Macro-indicatori λm
M1 35,4%
M2 0,0%
M3 14,6%
M4 20,8%
M5 10,4%
M6 18,8%

 

L’ammontare dei premio dello stadio I e dello stadio II dipendono dal livello della performance del macro-indicatore (mantenimento in classe A, miglioramento di classe), dal peso attribuito a quel macro-indicatore dalla tabella dei pesi  , dall’ammontare complessivo della premialità  e, infine, dal numero dei gestori ammissibili alla premialità .

Per la simulazione del calcolo delle premialità degli Stadi III, IV e V si è ipotizzato che le performance, i valori dei macro-indicatori, di ciascun gestore siano quelli finali, ovvero quelli raggiunti alla fine del periodo di regolazione.

Sulla base di queste ipotesi si è proceduto per ciascun stadio a calcolare il valore dei macro-indicatori. Come abbiamo visto, per lo Stadio III la premialità è assegnata per i primi tre fra quei gestori i cui macro-indicatori si mantengono in classe A, per lo Stadio IV la premialità è assicurata per i primi tre gestori che migliorano le performance nei singoli macro-indicatori (Stadio IV). La premialità per lo Stadio V, l’eccellenza, riguarda i primi tre gestori rispetto a tutti i macro-indicatori (Stadio V). Per ogni Stadio si è proceduto ad ordinare i gestori secondo la propria performance utilizzando, come prevede l’Autorità (AEEGSI, 2017d, p. 43), la metodologia TOPSIS. Successivamente è stato calcolata la premialità per ciascun gestore secondo quanto previsto dal provvedimento. In particolare per gli Stadi III e IV la premialità e definita attraverso la seguente formula:

Dove  sono i parametri di ciascuno stadio, espressi in termini di percentuale, da applicare al valore di del gestore i-esimo classificato ai fini della quantificazione del premio. Il valore di    da applicare al VRG del gestore è definito nel provvedimento pari al 5% per ciascun Stadio (III, IV e V).  è il parametro che assume il valore 1 per il gestore che si classifica in prima posizione, pari a 0,5 per il gestore che si classifica in seconda posizione e pari a 0,3 per il gestore che si classifica in terza posizione, e 0 in tutti gli altri casi. In caso di un punteggio ex equo, la premialità viene suddivisa fra i gestori a pari merito, calcolando il premio totale sulla base della percentuale  moltiplicata per il VRG del gestore più grande e riproporzionando i premi relativi sulla base dei pesi relativi dei VRG dei singoli gestori primi classificati a pari merito.  è il peso attribuito a ciascun macro-indicatore m che è stato precedentemente utilizzato anche per il calcolo delle premialità degli Stadi I e II (Tabella 17). Per lo Stadio V la premialità è definita dalla seguente formula:

dove

è il parametro dello Stadio V, pari al 5%, da applicare al gestore classificato ai fini della premialità;

è il parametro che assume valore 1 per il primo classificato, 0,5 per il secondo e 0,3 per il terzo  e 0 per tutti gli altri. In  caso di punteggio ex equo, si applica la regola prima descritta, il premio viene suddiviso fra i gestori a pari merito, calcolando il premio totale sulla base della percentuale  moltiplicata per il VRG del gestore più grande e riproporzionando i premi relativi sulla base dei pesi relativi dei VRG dei singoli gestori primi classificati a pari merito.

Per il calcolo del VRG dei gestori si è utilizzato il VRG medio nazionale per abitante moltiplicato per la popolazione servita dal singolo gestore.

Sulla base di queste regole si è proceduto a calcolare le graduatorie e a definire il valore delle premialità per gli Stadi III, IV e V.

3.3          La grandezza e le caratteristiche del campione

Sulla base di queste premesse abbiamo simulato l’applicazione delle premialità ad un gruppo di gestori i cui dati relativi ai macro-indicatori della qualità tecnica sono stati ricavati dalle delibere con cui l’autorità ha approvato i provvedimenti tariffari relativi alle annualità 2018 e 2019. Con queste delibere è stato costruito un database che contiene 91 gestioni per un totale di 33,6 milioni di popolazione servita e di 4.200 comuni (Tabella 1).

Tabella 1 – Grandezze del campione oggetto della simulazione

Popolazione

servita

% Numero

comuni serviti

% Valore stimato

del VRG

Campione 33.623.955 56% 4.220 53% 7.013.957.013
Italia (2016) 60.560.000 100% 7.998 100%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Disponendo della popolazione servita per ciascun gestore abbiamo suddiviso il campione per classi di dimensione: Piccole < 100.000 abitanti, Medie da 100.001 a 250.000 abitanti, Medio grandi da 250.001 a 500.000 abitanti, Grandi da 500.001 a 1.000.000 di abitanti, Topo > di 1.000.000 di abitanti.

Il risultato di questa stratificazione è rappresentato nella Tabella 2. Il campione è stato stratificato anche sulla base della localizzazione territoriale delle imprese (Tabella 3).

Tabella 2 – Il campione per classe di dimensione

Classe di

dimensione

n.

imprese

% Popolazione

servita

% n.

comuni

% Stima VRG %
Piccole 28 31% 1.522.995 5% 457 11% 317.696.757 5%
Medie 15 16% 2.582.215 8% 487 12% 538.650.049 8%
Medio grandi 29 32% 9.885.299 29% 1.419 34% 2.062.073.371 29%
Grandi 15 16% 10.607.706 32% 1.348 32% 2.212.767.472 32%
Top > 4 4% 9.025.740 27% 509 12% 1.882.769.364 27%
Totale complessivo 91 100% 33.623.955 4.220 100% 7.013.957.013 100%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Tabella 3 – Il campione per ripartizione territoriale

Ripartizione

territoriale

n.

imprese

% popolazione

servita

% n.

comuni

% Stima VRG %
Nord 68 75% 23.127.785 69% 3.319 79% 4.824.455.951 69%
Centro 14 15% 7.785.726 23% 585 14% 1.624.102.444 23%
Sud 9 10% 2.710.444 8% 316 7% 565.398.618 8%
Totale complessivo 91 100% 33.623.955 100% 4.220 100% 7.013.957.013 100%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

4          I risultati delle simulazioni: le premialità in sintesi

La prima simulazione è stata sviluppata per il calcolo delle premialità degli Stadi I e II. Per prima cosa è stata stimato l’ammontare complessivo del gettito della componente UI2 per la quale sono stati utilizzati i dati forniti dall’autorità relativamente ai volumi di acqua fatturati per acquedotto, fognatura e depurazione che secondo l’autorità ammontano a 11,334 miliardi di metri cubi (fonte?). A questo volume si è applicata la componente tariffaria pari a 0,9 centesimi di euro ottenendo così un gettito stimato della componente tariffaria UI2 pari a 102,006 milioni di euro (ARERA, 2019). Da questi, applicando  pari a 0,25 si ottengono i valori complessivi delle premialità dello Stadio I e dello Stadio II (Tabella 4).

Tabella 4 – Calcolo del gettito della componente tariffaria UI2 e ripartizione fra le premialità dello stadio I e II

Mc anno Componente

tariffaria UI2

in euro a mc

Gettito UI2

(euro)

Quota gettito UI2

per le premialità

Stadi I e II

Premialità

Stadio I

(euro)

Premialità

Stadio II

(euro)

11.334.000.000 0,009 102.006.000 0,25 25.501.500 25.501.500

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Il passo successivo è stato quello di simulare il calcolo del valore delle premialità degli Stadi I e II che potrebbero essere assegnate ai singoli gestori. Per fare questa simulazione abbiamo ipotizzato che tutti i gestori che sono in classe A vi rimangano (Stadio I) e tutti i gestori che non sono in classe A realizzino il miglioramento previsto dalla classe di appartenenza[8]. Successivamente sono state calcolate le premialità degli Stadi III e IV, ovvero le prime tre posizioni,  ipotizzando anche in questo caso che tutti gli attuali gestori che sono in classe A vi rimangano e che per tutte le altre classi i gestori superino gli obiettivi previsti dalla classe di appartenenza. Infine si sono simulate le premialità dello Stadio V, l’eccellenza, individuando le prime tre posizioni tenendo conto di tutti i macro-indicatori.

La sintesi dei risultati sono riportati nella Tabella 5 per il valore complessivo delle premialità, e nella Tabella 6 per il numero delle imprese che ottengono una premialità in ciascuno dei macro-indicatori. Successivamente le stesse premialità sono state classificate per dimensione del gestore e per localizzazione territoriale dello stesso gestore.

Guardando al riepilogo dell’ammontare complessivo delle premialità per macro-indicatore (Tabella 5) si può osservare che l’ammontare complessivo pari a circa 82 milioni di euro è inferiore alla stima del gettito complessivo della componente tariffaria UI2 che è pari a circa 102 milioni. L’ammontare complessivo delle premialità, basandosi per gli Stadi III, IV e V sul valore del VRG, ed essendo questo calcolato sulla base di un valore medio nazionale per abitante, potrebbe essere, da questo punto di vista, sottostimato. Ma, come abbiamo visto, la stima delle premialità complessive è stata fatta assumendo probabilmente una prospettiva che difficilmente si potrà realizzare, quella nella quale tutti mantengono la classe A e tutti superano gli obiettivi previsti per la loro classe. Se questa prospettiva fosse confermata dai risultati delle prestazioni dei gestori per il 2018 e 2019, allora il gettito di UI2 sarebbe più che sufficiente a finanziare le premialità del sistema di regolazione[9].

Tabella 5 – Riepilogo dell’ammontare complessivo delle premialità per stadio e per macro-indicatore

Macro-parametri Stadio I Stadio II Stadio III Stadio IV Stadio V Totale

complessivo

M1 9.027.531 9.027.531 894.327 1.676.804 0 20.626.193
M2 0 0 0 0 0
M3 3.723.219 3.723.219 1.194.330 697.743 0 9.338.511
M4 5.304.312 5.304.312 710.446 1.376.795 0 12.695.865
M5 2.652.156 2.652.156 13.562.488 4.231.413 0 23.098.212
M6 4.794.282 4.794.282 5.889.555 748.930 0 16.227.049
 Totale  25.501.500  25.501.500  22.251.146  8.731.685 659.627  82.645.457

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Vediamo ora la numerosità delle premialità per macro-indicatore e Stadio (Tabella 6). L’elevata numerosità delle premialità degli Stadi I (130) e II (297) è legata all’ipotesi che abbiamo fatto relativamente al mantenimento in Classe A e al superamento degli obiettivi da parte di tutti i gestori. Per lo stadio III (87), che prevede di premiare le prime tre posizioni (rank), l’elevata numerosità è dovuta alla presenza di posizioni ex equo. Nello stadio IV (15) non vi sono posizioni ex equo e quindi troviamo solo le prime tre posizioni per ogni macro-indicatore. Nello stadio V (3) vi sono solo le prime tre posizioni.

Tabella 6 – Numero delle premialità per stadio e per macro-indicatore

Macro-parametri Stadio I Stadio II Stadio III Stadio IV Stadio V Totale

complessivo

M1 9 78 3 3 93
M3 18 73 13 3 107
M4 17 68 5 3 93
M5 62 23 39 3 127
M6 24 59 18 3 104
3 3
Totale complessivo 130 301 78 15 3 527

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

La Tabella 7 ci da la rappresentazione di come le premialità si distribuiscono fra le imprese tenendo conto della loro dimensione. Per verificare la relazione fra premialità e dimensione delle imprese possiamo confrontare il peso percentuale delle imprese per classi di dimensione sul campione (Tabella 8) rispetto a quello che vengono ad assumere come numero di premialità per stadio e per il totale. Sul totale delle premialità le piccole imprese  ottengono il 34% delle premialità rispetto al 31% del loro peso sul campione, una differenza marginale. Diversa è la questione se guardiamo nei diversi Stadi. Le imprese di piccole dimensioni dominano le premialità negli Stadi I (45%), III (56%) e V (67%). Nello Stadio di eccellenza hanno infatti due posizioni su tre.

Tabella 7 – Premialità per stadio e per classe di dimensione delle imprese

Classe di

dimensione

Stadio I Stadio II Stadio III Stadio IV Stadio V Totale

complessivo

Piccole 59 69 48 2 2 180
Medie 23 46 10 2 1 82
Medio grandi 31 111 12 8 0 162
Grandi 11 61 5 2 0 79
Top 6 14 3 1 0 24
Totale complessivo 130 301 78 15 3 527

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Tabella 8 – Peso in percentuale delle premialità negli Stadi per dimensione delle imprese

 

Dimensione

delle

imprese

Peso del

numero delle

imprese

in %

sul campione

Peso in % della sul numero di premialità
Stadio I Stadio II Stadio III Stadio IV Stadio V Totale delle

premialità

Piccole 31% 45% 23% 62% 13% 67% 34%
Medie 16% 18% 15% 13% 13% 33% 16%
Medio grandi 32% 24% 37% 15% 53% 0% 31%
Grandi 16% 8% 20% 6% 13% 0% 15%
Top > 4% 5% 5% 4% 7% 0% 5%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Le premialità sono state riclassificate anche  a seconda della localizzazione delle imprese (Tabella 9). Anche in questo caso per comprendere quanto la localizzazione incide sulle premialità è necessario riferirsi al peso che la ripartizione territoriale ha sul campione e verificare che cosa accade nei vari stadi e nel totale complessivo (Tabella 10). Le società del nord rappresentano il 77% delle imprese del campione. Queste presentano valori superiori in quasi tutti gli Stadi. Nello Stadio V rappresentano il 100% delle imprese di eccellenza. Le premialità di eccellenza vanno quindi alle imprese del nord e i due terzi alle imprese di piccole dimensioni.

Tabella 9 – Premialità per stadio e per ripartizione territoriale

Ripartizione

territoriale

Stadio I Stadio II Stadio III Stadio IV Stadio V Totale

complessivo

N 111 217 67 10 3 408
C 9 61 5 3 0 78
S 10 23 6 2 0 41
Totale complessivo 130 301 78 15 3 527

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Tabella 10 – Peso in percentuale delle premialità negli Stadi per localizzazione delle imprese

Peso in % sul numero di premialità
Localizzazione

territoriale

Peso in %

del numero

di imprese

Stadio I Stadio II Stadio III Stadio IV Stadio V Totale delle

premialità

N 75% 85% 72% 86% 67% 100% 77%
C 15% 7% 20% 6% 20% 0% 15%
S 10% 8% 8% 8% 13% 0% 8%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Un altro aspetto interessante è il valore delle premialità. Complessivamente il valore delle premialità rapportato al totale del VRG è pari all’1,2%. Diversi sono i valori per classi di dimensione delle imprese. Le imprese di piccole dimensioni presentano premialità pari al 7,3% del VRG. Probabilmente questo dipende dalla elevata presenza delle piccole imprese negli Stadi I e II dove le premialità sono una quota fissa che varia solo dal numero delle imprese ammesse alla premialità.

Per stimare la premialità, che è espressa come percentuale sul fatturato, come rendimento sul capitale investito, abbiamo utilizzato il valore medio del rapporto fra il fatturato e le immobilizzazioni (  del campione di un’indagine realizzata su un campione dei bilanci di 50 società (Canitano & Peruzzi, 2018), che abbiamo così utilizzato per trasformare la percentuale delle premialità sul fatturato in valore percentuale delle premialità sulle immobilizzazioni  ottenendo così il rendimento sul capitale investito riconosciuto. In questo modo si ottiene una stima approssimativa dell’incremento sul rendimento del capitale investito delle premialità. In questo caso il rendimento maggiore è sempre per le società di piccole dimensioni con il 3,7%.

 

Tabella 11 – Numero premialità, valore premialità, Premialità/VRG, per classe di dimensione

Classi di

dimensione

Numero

premialità

Valore

premialità

Stima VRG Premialità/

VRG

Premialità/

proxy

capitale

investito

Piccole 180 23.057.724 317.696.757 7,3% 3,7%
Medie 82 11.318.130 538.650.049 2,1% 1,1%
Medio grandi 162 24.248.927 2.062.073.371 1,2% 0,6%
Grandi 79 11.506.591 2.212.767.472 0,5% 0,3%
Top 24 12.514.085 1.882.769.364 0,7% 0,3%
Totale complessivo 527 82.645.457 7.013.957.013 1,2% 0,6%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Diversa è la rappresentazione delle premialità rispetto al VRG delle imprese classificate per localizzazione. Il nord presenta il valore più elevato pari al 1,3% rispetto al valore medio nazionale del 1,2%. Espresse in termini di rendimento sula capitale investito, le premialità valgono approssimativamente un incremento dello 0,6%.

Tabella 12 – Numero premialità, valore premialità, Premialità/VRG, per ripartizione territoriale

Ripartizione

territoriale

Numero

premialità

Valore

premialità

Stima VRG Premialità/

VRG

Premialità/

proxy

capitale

investito

N 408 63.955.454 4.824.455.951 1,3% 0,7%
C 78 13.297.487 1.624.102.444 0,8% 0,4%
S 41 5.392.516 565.398.618 1,0% 0,5%
Totale complessivo 527 82.645.457 7.013.957.013 1,2% 0,6%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

5          L’esperienza di OFWAT

Con la revisione tariffaria PR14 (2015-20) Ofwat ha introdotto un nuovo sistema di premialità e penalità legato alle prestazioni delle società. Questo modo di affrontare gli incentivi per migliorare le prestazioni dei gestori è, come segnalato in una nota di un attento osservatore della regolazione, un ripensamento fondamentale di come regolare l’industria dei servizi idrici (OXERA, 2013 (february), p. 1). Tradizionalmente il regolatore nel valutare le prestazioni dei gestori, si è focalizzato sull’ammontare dei costi necessari ad acquisire gli input per assicurare un particolare livello di servizio all’utente (outputs). Recentemente alcuni regolatori hanno suggerito che questo approccio potrebbe far perdere l’immagine complessiva e si sono interrogati se questo approccio riesca realmente a catturare la volontà e il valore che gli utenti o la società desiderano (OFGEM). Alcuni regolatori si stanno allontanando dalla regolazione degli input e degli ouput verso un approccio che metta al centro più elevati livelli di prestazione (outcome). In questa direzione la prima sfida è quella di definire gli obiettivi dei livelli delle prestazioni e decidere come devono essere misurati per verificare che le imprese abbiano o meno rispettato gli impegni di prestazione. In questo senso OFWAT ha affermato che intende collegare gli incentivi alla realizzazione delle prestazioni, incoraggiando le società ad assicurare i loro impegni di prestazione nel modo più efficiente possibile con penalità per prestazioni al di sotto di quelle definite e premialità per il superamento di quegli obiettivi. OFWAT consente alle società di proporre gli incentivi che consentano di ottenere sia premialità che penalità per quelle prestazioni dove c’è un’evidenza che gli utenti sono disponibili a pagare per prestazioni che vanno oltre i livelli di servizio definiti. Anche OFGEM ha un approccio simile, con premialità addizionali per prestazioni superiori solo dove le società sono in grado di dimostrare che l’utente valuti questo (OXERA, 2013 (february), p. 2).

La scelta di OFWAT è quella di introdurre premialità solo per quei livelli di servizio per i quali gli utenti siano disponibili a pagare quelle premialità. A questo proposito l’autorità ritiene importante che le società, nel fissare i loro incentivi di prestazione, diano evidenza della loro coerenza con le preferenze degli utenti, attraverso un processo di coinvolgimento dell’utenza stessa e di una valutazione della loro disponibilità a pagare (OFWAT, 2019 (december), p. 92). L’altra particolarità è che OFWAT, dopo aver fissato i livelli minimi di prestazione che ritiene i gestori debbano raggiungere, chiede alle stesse società di fissare gli obiettivi per i quali il raggiungimento può dare luogo a premialità o penalità. Sono poi le stesse società, sulla base dei costi legati a questi obiettivi a proporre l’ammontare di premialità e penalità.

Più recentemente l’OFWAT ha così definito il meccanismo incentivante: “L’Outcome delivery incentive fornisce un incentivo alle società affinché queste realizzino gli impegni di prestazione e vadano anche oltre la dove l’interesse dell’utente si allinea con quello delle società.”. Nella metodologia della revisione tariffaria PR19 l’autorità si aspetta che le società fissino i loro tassi dei Outcome delivery incentive utilizzando le valutazioni dei loro utenti relativamente al miglioramento dei livelli di servizio attesi e dei costi marginali efficienti ad essi collegati. La formula delle premialità (outperformance) richiede che l’utente non possa peggiorare la propria condizione e la migliorerà se la società può assicurare l’incremento della qualità dei suoi livelli di servizio a un costo più basso dell’incremento dei benefici che andranno all’utente. La formula della penalizzazione (underperformance) prevede che se la società non riesce a rispettare i propri impegni  gli utenti vengano compensati per il beneficio marginale perduto. Infine, per gli impegni di prestazione non rivolti agli utenti l’autorità tiene solo conto dei costi incrementali collegati al miglioramento dei livelli di servizio (OFWAT, 2019 (december), p. 83).

Lo schema generale che OFWAT propone nella nuova revisione tariffaria PR19 (2020-25) in sintesi è il seguente. Per allineare meglio gli interessi del management delle società e degli investitori a quelli degli utenti, l’Outcome delivery incentives,  [l’incentivo] in generale dovrebbe esser finanziario piuttosto che reputazionale. In aggiunta l’incentivo finanziario dovrebbe essere fissato annualmente piuttosto che alla fine del periodo regolatorio in modo da portare l’impatto finanziario il più vicino possibile al momento in cui viene generata la prestazione (OFWAT, 2019 (december), p. 4). Le componenti dello schema delle outcomes nella revisione PR19 sono le seguenti. Common performance commitments, si tratta di impegni prestazionali con una definizione comune per tutti i gestori che coprono le priorità chiave degli utenti e migliorano i livelli delle prestazioni. Per gli impegni di prestazione l’autorità utilizza l’analisi comparativa per valutare l’adeguatezza delle proposte delle società. Bespoke performance commitments, si tratta di impegni di prestazione che riflettono le circostanze particolari dei gestori e le preferenze degli utenti. Standard outcome delivery incentives, sono gli incentivi associati con gli impegni di prestazione comuni e con quelli propri delle singole imprese, che hanno l’obiettivo di allineare gli interessi del management delle società e degli investitori con quelli degli utenti. Per gli incentivi sui risultati attesi l’autorità valuta le proposte includendo la valutazione degli utenti. Enhanced outcome delivery incentive, incentivi finanziari che hanno l’obiettivo di incentivare le imprese a migliorare le loro prestazioni oltre il miglior livello correntemente raggiunto da qualsiasi società per assicurare un beneficio nel lungo termine a tutti gli utenti. Customer protection, misure per proteggere l’utente nel caso in cui le premialità legate al superamento degli obiettivi siano più alte di quelle attese (OFWAT, 2019 (december), p. 5).

La pubblicazione da parte di OFWAT di un rapporto su i livelli di servizio ci permette di dare una breve descrizione sia della struttura dei livelli di servizio che delle penalità e premialità che si sono registrate negli ultimi anni (OFWAT, 2019 (october)). Nel report sono riportati i dati relativi ai diversi livelli di prestazione definiti dal regolatore: La soddisfazione degli utenti, così com’è misurata dal service incentive mechanism (SIM), il raggiungimento dei livelli di servizio definite dagli impegni di prestazione, le premialità e le penalità finanziarie realizzate, gli impegni per la riduzione delle perdite, le prestazioni relative alle interruzioni di fornitura, il numero di reclami degli utenti per la qualità dell’acqua, il numero degli allagamenti fognari interni e gli incidenti di inquinamento.

OFWAT pubblica separatamente anche i dati di dettaglio relativa a ciascuna società per tutti i livelli di prestazione. È proprio da quest’ultima pubblicazione che è possibile estrarre alcuni dati quantitativi sull’ammontare e la distribuzione degli incentivi per società e per outcome (Tabella 13) per l’anno 2018-19. Dalla stessa pubblicazione è stato poi possibile ricavare l’andamento degli incentivi per il periodo 2015-16/2018-19 (Tabella 14), nonché il valore degli incentivi espressi in termini di tasso di remunerazione del capitale investito (Tabella 15).

Come si può vedere una società può presentare a seconda dei singoli impegni prestazionali, premialità o penalità che nel complesso si sommano dando luogo ad una premialità o penalità netta. La colonna net payment rappresenta appunto il valore algebrico di premialità e penalità per ciascuna società. La tabella ci permette di calcolare anche il valore netto per l’intero settore. Nell’anno 2018-19 il valore netto è negativo ed è pari a 23,06 milioni di sterline. Questo vuol dire che complessivamente le imprese hanno pagato più penalità che premialità. Complessivamente hanno pagato più penalità per la riduzione delle perdite, mentre hanno ricevuto premialità per la riduzione delle interruzioni, per la riduzione degli allagamenti interni da sversamenti fognari e per la riduzione degli incidenti di inquinamento (Tabella 13).

Tabella 13 – Incentivi (premialità e penalizzazioni) in milioni di sterline, paer società e per outcome anno 2018-19

Rank Company Leakage Supply

interruptions

Internal

sewer

flooding

Pollution

incidents

Others Net

payment

1 UU 11,26 0,57 3,28 4,14 19,25
2 ANH 3,09 5,67 3,22 0,21 12,19
3 YKY 4,02 6,67 4,26 -6,11 8,84
4 SWB 0,34 2,18 -0,79 2,41 4,13
5 WSX 0,23 2,45 -0,17 2,50
6 SSC 0,84 -0,61 0,23
7 SEW 0,38 -0,29 -0,13 -0,05
8 SES -0,14 -0,01 -0,15
9 SRN -0,35 -0,35
10 WSH -0,78 1,67 0,61 -1,86 -0,36
11 PRT 0,01 -0,38 -0,37
12 HDD -0,04 -0,27 0,00 0,00 -0,12 -0,43
13 NES 0,81 0,06 -4,06 -3,19
14 SVE -2,28 -7,71 -1,01 0,47 7,23 -3,30
15 BRL -1,80 -0,74 -0,84 -3,38
16 AFW -6,97 -6,97
17 TMS -35,10 -10,67 2,92 -8,81 -51,66
Industry -42,73 1,77 16,25 11,11 -9,46 -23,06

Fonte: (OFWAT, Service delivery report data – 2018-19 )

Nella Tabella 14 sono riportate premialità e penalizzazioni nette per ciascuna società dall’avvio di questo sistema di incentivi. Come si può vedere nell’ultima riga, dove viene riportato il valore complessivo per anno (industry), l’ammontare complessivo netto delle premialità e delle penalizzazioni è stato positivo per tutti gli anni eccetto l’ultimo. Il valore massimo delle premialità e penalità nette è stato di 58,96 milioni di sterline nel 2016-17.

Tabella 14 – Incentivi (premialità e penalizzazioni) in milioni di sterline, per società, anni 2015-16 / 2018-19

2015-16 2016-17 2017-18 2018-19
ANH 11,03 5,32 13,36 12,19
WSH 0,99 2,80 -3,38 -0,36
HDD 0,03 -0,04 0,01 -0,43
NES 4,50 4,91 3,78 -3,19
SVE 18,79 38,37 58,01 -3,30
SWB 0,21 2,00 0,06 4,13
SRN -1,46 0,00 -0,29 -0,35
TMS -13,25 -15,01 -33,88 -51,66
UU 2,52 6,72 -7,03 19,25
WSX 5,10 5,50 6,58 2,50
YKY 5,74 8,77 12,66 8,84
AFW -1,64 -1,64 -1,39 -6,97
BRL -1,14 -0,15 -2,26 -3,38
PRT -0,32 0,00 -0,32 -0,37
SEW -0,08 0,35 -1,51 -0,05
SSC 0,54 0,81 -0,24 0,23
SES 0,16 0,25 0,29 -0,15
Industry 31,69 58,96 44,45 -23,06

Fonte: (OFWAT, Service delivery report data – 2018-19 )

La stessa pubblicazione (OFWAT, Service delivery report data – 2018-19 ) fornisce un’ulteriore rappresentazione di premialità e penalizzazioni rapportandole al capitale investito regolato (Notional Regulatory Equity). In questo modo si da una rappresentazione delle premialità e delle penalità come componente, positiva o negativa, del rendimento del capitale investito. Utilizzando questa rappresentazione si può affermare che il sistema dell’outcome delivery incentives in sintesi incide sul tasso di rendimento del capitale investito.

Tabella 15 – incentivi (premialità e penalizzazioni) rispetto al valore del capitale (investito) nozionale regolato, per società, anni 2015-16 / 2018-19

2015-16 2016-17 2017-18 2018-19
ANH 0,45% 0,22% 0,53% 0,48%
WSH 0,06% 0,16% -0,19% -0,02%
HDD 0,10% -0,13% 0,05% -1,82%
NES 0,33% 0,36% 0,28% -0,23%
SVE 0,68% 1,38% 2,04% -0,11%
SWB 0,02% 0,18% 0,01% 0,37%
SRN -0,10% 0,00% -0,02% -0,02%
TMS -0,31% -0,34% -0,76% -1,13%
UU 0,07% 0,19% -0,19% 0,53%
WSX 0,52% 0,55% 0,65% 0,24%
YKY 0,28% 0,42% 0,60% 0,41%
AFW -0,44% -0,42% -0,35% -1,76%
BRL -0,74% -0,10% -1,38% -2,01%
PRT -0,71% 0,00% -0,68% -0,77%
SEW -0,02% 0,08% -0,36% -0,01%
SSC 0,46% 0,69% -0,20% 0,19%
SES 0,20% 0,32% 0,36% -0,18%
Industry 0,14% 0,25% 0,19% -0,10%

Fonte: (OFWAT, Service delivery report data – 2018-19 )

 

6          Confronto dei due sistemi (ARERA e OFWAT)

Nel confrontare i due sistemi di premialità e penalizzazioni di ARERA e OFWAT, iniziamo dalle premesse metodologiche. OFWAT dichiara come obiettivo di voler collegare le premialità con la disponibilità a pagare da parte dell’utente. Nello stesso tempo va più a fondo su questa disponibilità a pagare da parte dell’utente, indicando che i benefici che riceve l’utente dall’incremento della qualità dei livelli di servizio devono essere superiori all’incremento dei costi che sostiene. La premialità è quindi legata all’utente che riceve i benefici di una qualità più elevata e che ne sostiene i costi.

La strada delle premialità scelta da ARERA è diversa. Le premialità sono stabilite dalla autorità, i costi delle premialità sono sostenute in modo indifferenziato da tutti gli utenti attraverso una componente tariffaria proporzionale al volume consumato. Gli introiti di questa componente tariffaria confluiscono in un fondo nazionale gestito dall’autorità che con questo finanzia i costi delle premialità. Non c’è quindi nessun legame fra il costo sostenuto dall’utente e il beneficio di un livello più elevato di qualità del servizio. Le premialità andranno a quei gestori che, attraverso il meccanismo delle premialità, se le aggiudicano i cui costi saranno finanziati dal fondo. Gli utenti dei gestori che si aggiudicano le premialità sostengono un costo uguale a quegli utenti i cui gestori non percepiscono premialità. Detto in un altro modo, tutti gli utenti sostengono il costo delle premialità, ma solo alcuni ne ricevono un beneficio in termini di una qualità più elevata.

Per quanto riguarda la dimensione della premialità i due sistemi non sono perfettamente confrontabili. I dati di OFWAT sono il risultato di un sistema applicato da diversi anni, i dati della premialità di ARERA sono frutto di una simulazione e non comprendono il sistema di premialità della qualità contrattuale[10]. Per OFWAT il costo complessivo al netto delle penalità nel 2016-17  è stato pari a circa 59 milioni di sterline che equivalgono (luglio 2020) a 66 milioni di euro su una popolazione servita di circa 59 milioni di abitanti (Inghilterra e Galles). Le premialità stimate dalla simulazione sui dati della qualità tecnica di ARERA sono pari a circa 83 milioni a lordo delle penalità, su una popolazione di circa 34 milioni di abitanti. Con queste premesse, le premialità previste dalla metodologia di ARERA, espresse come euro per abitante sono più del doppio di quelle nette di OFWAT riferite all’esercizio 2016-17. Anche le premialità espresse in termini di rendimento del capitale investito sono il doppio di quelle di OFWAT (Tabella 16).

Tabella 16 – Premialità di OFWAT e ARERA, confronti.

OFWAT ARERA

campione

Popolazione servita (milioni di abitanti) 59 34
Valore premialità (milioni di euro) 66 83
Premialità per abitante (euro) 1,12 2,47
Premialità come tasso rendimento del capitale investito 0,25% 0,60%

Fonte:  elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA e (OFWAT, Service delivery report data – 2018-19 )

7          Considerazioni conclusive

Nel sistema di premialità della qualità tecnica di ARERA  il gettito della componente UI2 è stimabile in poco più di 100 milioni di euro. La simulazione che è stata sviluppata, considerando che le ipotesi che sono state fatte sono sicuramente per eccesso, al massimo prevede una ammontare di poco più di 80 milioni di euro. Quindi il gettito di UI2 sarebbe più che sufficiente a finanziare le premialità del sistema di regolazione.

Le premialità vedono una leggera prevalenza delle imprese di piccole dimensione e delle imprese localizzate al nord. Se si rapportano le premialità al fatturato, le imprese di piccole dimensioni sono quelle che presentano il valore più elevato (7,3%). Il contributo che le premialità danno al rendimento del capitale investito è di circa lo 0,6%. Le piccole imprese presentano un valore pari al 3,7%. Probabilmente questo dipende dalla elevata presenza delle piccole imprese negli Stadi I e II dove le premialità sono una quota fissa che varia solo dal numero delle imprese ammesse alla premialità.

Con il provvedimento in materia di qualità tecnica, l’ARERA si è affacciata al  tema della regolazione della qualità dei servizi non solo con le penali ma anche attraverso le premialità. Con l’introduzione delle premialità ARERA è entrata in un campo nuovo che anche altre autorità di regolazione stanno sperimentando. Con le premialità si apre una questione che riguarda non solo gli incentivi per le imprese a raggiungere livelli più elevati di qualità del servizio, ma anche quella del beneficio dell’utente. L’introduzione delle premialità, per produrre un vantaggio per l’utente dovrebbe incrementare il suo beneficio netto. Come abbiamo visto perché questo accada è necessario che il beneficio che l’utente riceve da un miglior livello di qualità del servizio deve essere superiore all’incremento di costo che lo stesso utente deve sostenere per quel livello di qualità. Questo vincolo presuppone che l’utente sia coinvolto sia nella scelta che nella valutazione del beneficio netto in modo da tenere conto della sua disponibilità a pagare. OFWAT sembra aver scelto un processo attraverso il quale, la fissazione dei livelli di qualità e delle relative premialità e penalizzazioni, richiede un consistente coinvolgimento degli utenti.  Il sistema introdotto da ARERA non consente di legare il beneficio dell’utente con i costi marginali legati al miglioramento della qualità. Rimane quindi difficile affermare che il sistema pur potendo migliorare la qualità del servizio, porti un beneficio netto all’utente, mentre è certo che determini, per le imprese ammesse alla premialità, un incremento del rendimento del capitale investito.

 

 

 

Opere citate

AEEGSI. (2017a). DELIBERAZIONE 23 FEBBRAIO201790/2017/R/IDR. AVVIO DI PROCEDIMENTO PER LA REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ TECNICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO OVVERO DI CIASCUNO DEI SINGOLI SERVIZI CHE LO COMPONGONO. Milano: AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO.

AEEGSI. (2017b). DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE562/2017/R/IDR. REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ TECNICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO – RQTI – Inquadramento generale e linee di intervento. Milano: Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico.

AEEGSI. (2017c). DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE748/2017/R/IDR. REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ TECNICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO – RQTIOrientamenti finali. Milano: Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico.

AEEGSI. (2017d). Delibera 27 dicembre 2017. Allegato A. REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ TECNICA DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO OVVERO DI CIASCUNO DEI SINGOLI SERVIZI CHE LO COMPONGONO (RQTI). Milano: AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO.

AEEGSI. (2017e). Delibera 27 dicembre 2017. Regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono (RQTI). Milano: AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO.

ARERA. (2019). DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE, 368/2019/R/IDR. DEFINIZIONE DELLE MODALITÀ DI ALIMENTAZIONE E DI GESTIONE DEL FONDO DI GARANZIA DELLE OPERE IDRICHE Inquadramento generale e prime linee d’intervento. . Milano: ARERA.

ARERA. (2019). DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE422/2019/R/IDR. ORIENTAMENTI PER L’INTEGRAZIONE DELLA DISCIPLINA VIGENTE IN MATERIA DI QUALITÀ CONTRATTUALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO (RQSII). Milano: ARERA.

Canitano, G., & Peruzzi, P. (2018). L’impatto della regolazione tariffaria sugli investimenti nei servizi idrici. Una ricerca sulle tendenze negli ultimi dieci anni (2007-2016). .NET(61).

Hwang, C. L., & Yoon, K. (1981). Multiple Attribute Decision Making. Lecture Notes in Economics and Mathematical Systems, 186.

Littlechild, S. C. (1986). Economic Regulation of Privatised Water Authorities. A report submitted to Department of the Environment. London: Her Majesty’s Stationery Office.

OFGEM. (2019). RIIO-ET1. Annual Report. 2017-18. London: OFGEM.

OFWAT. (2019 (october)). Service delivery report 2018-19. Birmingham: OFWAT.

OFWAT. (s.d.). Service delivery report data – 2018-19 . Tratto il giorno giugno 18, 2020 da https://www.ofwat.gov.uk: https://www.ofwat.gov.uk/publication/service-delivery-report-data-2018-19/

OXERA. (2013 (february)). Getting the outcome rigth for water customers. London: OXERA – Agenda. Advancing economics in busiess.

Peruzzi, P. (2013, Aprile). La tariffa dei servizi idrici: la struttura degli incentivi nella regolazione dell’OFWAT. Working Paper ANEA.

Sappington, D. E. (2005). Regulating Service Quality:A Survey. Journal of Regulatory Economics, 123-154.

Viscusi, W. K., Harrington, J. E., & Sappington, D. E. (2018). Economics of regulation and antitrust (Fifth ed.). Cambridge, Massachusetts. London, England: The Mit Press.

 

 

 

8          Appendice – Le premialità per stadio

Nei paragrafi successivi vengono riportate le simulazioni di tutti gli Stadi, in particolare per gli Stadi III, IV e V vengono indicati tutti i gestori che, in base alle premesse sopra ricordate, ottengono una premialità.

Nell’ultimo paragrafo (8.5) abbiamo riportato tutti i gestori che presentano una premialità in due rappresentazioni: la prima è ordinata per l’ammontare delle premialità e la seconda per il numero delle premialità

8.1           Le premialità degli stadi I e II

Tabella 17 – Simulazione del valore delle premialità dello Stadio I e dello Stadio II

Macro-indicatore Gettito stimato della componente UI2 Quota per incentivi Stadio I Valore incentivo Stadio I Parametro per macro indicatore γm Valore incentivo complessivo per macro-parametro Permanenza in classe A per ogni macro-indicatore Superamento dell’obiettivo per ogni macro-indicatore
Stadio I
Numero gestori ammissibili per macro-indicatore
Stadio I

Premialità per gestore

Stadio II
Numero gestori ammissibili per m
Premialità S II per gestore
M1 102.006.000 0,25 25.501.500 0,354 9.027.531 9 1.003.059 75 120.367
M2 102.006.000 0,25 25.501.500
M3 102.006.000 0,25 25.501.500 0,146 3.723.219 18 206.846 73 51.003
M4 102.006.000 0,25 25.501.500 0,208 5.304.312 17 312.018 68 78.005
M5 102.006.000 0,25 25.501.500 0,104 2.652.156 62 42.777 23 115.311
M6 102.006.000 0,25 25.501.500 0,188 4.794.282 59 81.259 60 79.905

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.2          Le premialità dello Stadio III

8.2.1           Stadio III, Macro-indicatore M1

Tabella 18 – Stadio III, Le prime tre posizioni per il macro-indicatore M1 (Perdite Idriche)

Gestore Popolazione

servita

comuni serviti C/N/S Classe dimensione Perdite idriche lineari

(Mc per km di rete

per anno)

Perdite

idriche percentuali

Perdite

idriche

Classe di appartenenza

Posizione
rankSIII, m1
premio (euro)
(πS*rank(S,m)*λm*VRG)
Tennacola S.p.a. 119.498 27 C Medie 3,7 20,6% A 1 315.152
Acquedotto del Carso S.p.a. 8.458 3 N Piccole 3,06 24,0% A 2 11.153
HERA S.p.a. (sub ambito-Forli Cesena) 394.974 30 N Medio grandi 5,88 24,5% A 3 312.499
522.930 60 638.805

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.2.2        Stadio III, Macro-indicatore M3 (qualità dell’acqua erogata)

Tabella 19 – Stadio III, Le prime tre posizioni (con ex equo) per il macro-indicatore M3 (Qualità dell’acqua erogata)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Incidenza ordinanze di non potabilità Tasso di campioni da controlli interni non conformi Tasso di parametri da controlli interni non conformi Qualità dell’acqua erogata – Classe di appartenenza Posizione

rankSIII, m3

premio (euro)
(πS*rank(S,m)*λm*VRG)
G.E.A.L. S.p.a. 79.805 1 C Piccole 0 0 0 A 1 86.804
ASET S.p.a. 77.221 3 S Piccole 0 0 0 A 1 83.993
Acquedotto del Carso S.p.a. 8.458 3 N Piccole 0 0 0 A 1 9.200
Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato 88.977 99 N Piccole 0 0 0 A 1 96.780
Asti Servizi Pubblici S.p.a. 75.547 1 N Piccole 0 0 0 A 1 82.172
Acquedotto Valtiglione S.p.a. 58.767 35 N Piccole 0 0 0 A 1 63.921
Acquedotto della Piana S.p.a. 33.989 18 N Piccole 0 0 0 A 1 36.970
Erogasmet S.p.a. 9.560 1 N Piccole 0 0 0 A 1 10.398
Sorgeaqua S.r.l. 58.384 5 N Piccole 0 0 0 A 1 63.504
SICAM S.r.l. 70.935 20 N Piccole 0 0 0 A 1 77.156
AIMAG S.p.a. – Mantova 23.927 7 N Piccole 0 0 0 A 1 26.025
AMC SpA 49.729 16 N Piccole 0 0 0 A 1 54.090
ASM Vercelli S.p.A. 75.642 13 N Piccole 0 0 0 A 1 82.276
Medio Chiampo S.p.a. 11.361 3 N Piccole 0 0,0043 0 A 14 6.179
SAL s.r.l. 225.624 61 N Medie 0 0,0046 0,0001 A 15 73.623
947.926 286 853.093

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.2.3        Stadio III, Macro-indicatore M4 (adeguatezza del sistema fognario)

Tabella 20 – Le prime tre posizioni (con ex equo) del macro-indicatore M4 (Adeguatezza del sistema fognario)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Frequenza allagamenti e/o sversamenti da fognatura Adeguatezza normativa degli scaricatori di piena (% non adeguati) Controllo degli scaricatori di piena (% non controllati) Adeguatezza del sistema fognario – Classe di appartenenza Posizione

Rank SIII, m4

premio (euro)
Idrablu S.p.a. 38.145 16 N Piccole 0,00 0,00 0,00 A 1 59.109
Acquedotto Poiana S.p.a. 56.001 12 N Piccole 0,00 0,00 0,00 A 1 86.779
Sorgeaqua S.r.l. 58.384 5 N Piccole 0,00 0,00 0,00 A 1 90.472
AIMAG S.p.a. – Mantova 23.927 7 N Piccole 0,00 0,00 0,00 A 1 37.077
Comuni Riuniti s.r.l. 16.720 16 N Piccole 0,00 0,00 0,00 A 1 25.909
AIMAG S.p.a. – ATERSIR 188.713 14 N Medie 0,16 0,00 0,00 A 6 146.215
CORDAR Biella Servizi S.p.A. 133.152 48 N Medie 0,23 0,00 0,00 A 7 61.900
515.042 118 507.462

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.2.4        Stadio III, Macro-indicatore M5 (Smaltimento fanghi in discarica)

Tabella 21 – Stadio III, le prime tre posizioni (con ex equo) del macro-indicatore M5 (Smaltimento fanghi in discarica)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Smaltimento fanghi in discarica Smaltimento fanghi in discarica – Classe di appartenenza Posizione

rankSIII,m5

premio (euro)
Azienda Gardesana Servizi S.p.a. 104.491 20 N Medie 0,000 A 1 80.960
Idrablu S.p.a. 38.145 16 N Piccole 0,000 A 1 29.555
G.E.A.L. S.p.a. 79.805 1 C Piccole 0,000 A 1 61.833
Acquevenete S.p.a. (polesine) 251.260 51 N Medio grandi 0,000 A 1 194.676
Metropolitana Milanese S.p.a. 1.374.486 1 N Top 0,000 A 1 1.064.952
Brianzacque S.r.l. 868.859 55 N Grandi 0,000 A 1 673.192
IRETI S.p.a. (sub ambito-Piacenza) 260.167 48 N Medio grandi 0,000 A 1 201.577
Lario Reti Holding S.p.a. 339.254 86 N Medio grandi 0,000 A 1 262.854
Livenza Tagliamento Acque S.p.a. 243.665 40 N Medie 0,000 A 1 188.792
SMAT S.p.A. Comuni di: Fenestrelle,Perrero, Prali, Roure, Salza di Pinerolo, Vallo Torinese e Varisella 2.260.072 290 N Top 0,000 A 1 1.751.104
Acquedotto Poiana S.p.a. 56.001 12 N Piccole 0,000 A 1 43.390
Uniacque S.p.a. 833.601 171 N Grandi 0,000 A 1 645.874
AcegasApsAmga S.p.a. – BACCHIGLIONE 299.368 12 N Medio grandi 0,000 A 1 231.950
Padania Acque S.p.a. 348.946 115 N Medio grandi 0,000 A 1 270.363
Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato 88.977 99 N Piccole 0,000 A 1 68.939
Asti Servizi Pubblici S.p.a. 75.547 1 N Piccole 0,000 A 1 58.534
Acquedotto Valtiglione S.p.a. 58.767 35 N Piccole 0,000 A 1 45.533
Acquedotto della Piana S.p.a. 33.989 18 N Piccole 0,000 A 1 26.335
Acque Bresciane S.r.l. 609.575 78 N Grandi 0,000 A 1 472.299
A2A Ciclo Idrico S.p.a. 591.189 74 N Grandi 0,000 A 1 458.053
Sorgeaqua S.r.l. 58.384 5 N Piccole 0,000 A 1 45.236
AIMAG S.p.a. – Mantova 23.927 7 N Piccole 0,000 A 1 18.539
Piave Servizi S.r.l. 343.817 39 N Medio grandi 0,000 A 1 266.389
Acquaenna S.c.p.a. 156.402 19 S Medie 0,000 A 1 121.180
306.728 124 N Medio grandi 0,000 A 1 237.653
Gestore Virtuale dell’ATO 4 Cuneese”AMAG S.p.A. Gestione Acqua S.p.A. Comuni Riuniti Belforte Monferrato S.r.l. Società Acque Potabili S.p.A.” 532.343 220 N Grandi 0,000 A 1 412.459
Mondo Acqua S.p.a. 39.568 8 N Piccole 0,000 A 1 30.657
Hydrogea S.p.a. 98.869 20 N Piccole 0,000 A 1 76.604
GAIA S.p.A. 429.754 46 C Medio grandi 0,000 A 1 332.973
Gran Sasso Acqua S.p.A. 100.376 30 S Medie 0,000 A 1 77.771
SIDRA S.p.A. 354.000 8 S Medio grandi 0,000 A 1 274.279
AqA S.r.l. 23.274 1 N Piccole 0,000 A 1 18.033
AMC SpA 49.729 16 N Piccole 0,000 A 1 38.530
TEA Acque S.r.l. 275.250 41 N Medio grandi 0,000 A 1 213.264
S.Ec.Am. S.p.a. 182.049 77 N Medie 0,000 A 1 141.052
AMV SpA 21.709 3 N Piccole 0,000 A 1 16.820
Comuni Riuniti s.r.l. 16.720 16 N Piccole 0,000 A 1 12.955
SII SpA 87.576 51 N Piccole 0,000 A 1 67.854
CORDAR Biella Servizi S.p.A. 133.152 48 N Medie 0,000 A 1 103.166
“HERA S.p.a. (sub ambito-Forli Cesena)” 394.974 30 N Medio grandi 0,002 A 40 153.013
IRETI S.p.a. Genova 853.124 67 N Grandi 0,007 A 41 198.300
13.297.889 2.099 9.687.491

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.2.5        Stadio III, Macro-indicatore M6 (Qualità dell’acqua depurata)

Tabella 22 – Stadio III, le prime tre posizioni (con ex equo) del macro-indicatore M6 (Qualità dell’acqua depurata)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Qualità dell’acqua depurata Qualità dell’acqua depurata – Classe di appartenenza Posizione

rankSIII,m5

premio (euro)
G.E.A.L. S.p.a. 79.805 1 C Piccole 0,000 A 1 111.775
ASET S.p.a. 77.221 3 S Piccole 0,000 A 1 108.156
Metropolitana Milanese S.p.a. 1.374.486 1 N Top 0,000 A 1 1.925.105
Acquevenete S.p.a. 255.216 59 N Medio grandi 0,000 A 1 357.456
Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato 88.977 99 N Piccole 0,000 A 1 124.621
Acquedotto della Piana S.p.a. 33.989 18 N Piccole 0,000 A 1 47.605
Azienda Servizi Valtrompia S.p.a. 92.661 15 N Piccole 0,000 A 1 129.781
Sorgeaqua S.r.l. 58.384 5 N Piccole 0,000 A 1 81.773
AIMAG S.p.a. – Mantova 23.927 7 N Piccole 0,000 A 1 33.512
Emiliambiente S.p.a. 101.959 11 N Medie 0,000 A 1 142.804
SICAM S.r.l. 70.935 20 N Piccole 0,000 A 1 99.352
Gran Sasso Acqua S.p.A. 100.376 30 S Medie 0,000 A 1 140.587
AqA S.r.l. 23.274 1 N Piccole 0,000 A 1 32.598
AMC SpA 49.729 16 N Piccole 0,000 A 1 69.650
AMV SpA 21.709 3 N Piccole 0,000 A 1 30.406
ASM Vercelli S.p.A. 75.642 13 N Piccole 0,000 A 1 105.944
CORDAR Biella Servizi S.p.A. 133.152 48 N Medie 0,000 A 1 186.493
CORDAR Valsesia S.p.A. 36.600 33 N Piccole 0,000 A 1 51.262
AcegasApsAmga S.p.a. – BACCHIGLIONE 299.368 12 N Medio grandi 0,002 A 19 209.647
SII S.c.p.a. 221.030 32 C Medie 0,004 A 20 92.872
Acque Vicentine S.p.a. 298.510 0 N Medio grandi 0,004 A 20 125.428
3.516.950 427 4.206.825

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.3          Le premialità dello Stadio IV

8.3.1        Stadio IV, Macro-indicatore M1

Tabella 23 – Stadio IV, le prime tre posizioni nel macro-indicatore M1 (Perdite idriche)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Perdite idriche lineari
(Mc per km di rete per anno)
Perdite idriche percentuali Perdite idriche – Classe di appartenenza Posizione
rankSIII, m1
premio (euro)
AIMAG S.p.a. – Mantova 23.927 7 N Piccole 5,41 26,1% B 1 273.296
Nuove Acque S.p.a. 261.348 36 C Medio grandi 4,84 26,7% B 2 112.902
HERA S.p.a. (sub ambito-Bologna) 998.481 56 N Grandi 8,75 28,0% B 3 112.191
1.283.756 99 498.388

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.3.2        Stadio IV, Macro-indicatore, M3

Tabella 24 – Stadio IV, le prime tre posizioni nel macro-indicatore M3 (Qualità dell’acqua erogata)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Incidenza ordinanze di non potabilità Tasso di campioni da controlli interni non conformi Tasso di parametri da controlli interni non conformi Qualità dell’acqua erogata – Classe di appartenenza Posizione
rankSIII, m1
premio (euro)
Acquevenete S.p.a. (polesine) 251.260 51 N Medio grandi 0,0000 0,0065 0,00030 C 1 377.583
Acoset S.p.a. 207.597 21 S Medie 0,0000 0,0063 0,00040 C 2 218.317
Piave Servizi S.r.l. 343.817 39 N Medio grandi 0,0000 0,0064 0,00040 C 3 387.524
802.674 111 983.425

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.3.3        Stadio IV Macro-indicatore M4

Tabella 25 – Stadio IV, le prime tre posizioni nel macro-indicatore M4 (Adeguatezza sistema fognario)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Frequenza allagamenti e/o sversamenti da fognatura Adeguatezza normativa degli scaricatori di piena (% non adeguati) Controllo degli scaricatori di piena (% non controllati) Adeguatezza del sistema fognario – Classe di appartenenza Posizione
rankSIV, m4
premio (euro)
Livenza Tagliamento Acque S.p.a. 243.665 40 N Medie 0,250 0,039 0,050 C 1 377.583
Marche Multiservizi S.p.a. 281.772 54 C Medio grandi 1,010 0,000 0,022 E 2 218.317
Uniacque S.p.a. 833.601 171 N Grandi 0,460 0,003 0,067 C 3 387.524
1.359.038 265 983.425

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.3.4        Stadio IV, Macro-indicatore M5

Tabella 26 – Stadio IV, le prime tre posizioni nel macro-indicatore M5 (Smaltimento fanghi in discarica)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Smaltimento fanghi in discarica Smaltimento fanghi in discarica – Classe di appartenenza Posizione
rankSIV, m4
premio (euro)
ACEA ATO 2 S.p.a. 3.522.055 85 C Top 0,1580 C 1 2.728.888
CAFC S.p.a. 477.000 120 N Medio grandi 0,2520 B 2 184.790
HERA S.p.a.(sub ambito-Modena) 467.904 26 N Medio grandi 0,2130 C 3 108.760
4.466.959 231 3.022.438

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.3.5        Stadio IV, Macro indicatore M6

Tabella 27 – Stadio IV, le prime tre posizioni nel macro-indicatore M5 (Qualità dell’acqua depurata)

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Qualità dell’acqua depurata Qualità dell’acqua depurata – Classe di appartenenza Posizione
rankSIV, m4
premio (euro)
Ruzzo Reti S.p.A. 277.504 40 S Medio grandi 0,0060 B 1 388.672
Acquedotto Valtiglione S.p.a. 58.767 35 N Piccole 0,0110 B 2 41.155
HERA S.p.a. (sub ambito-Ferrara) 250.186 11 N Medio grandi 0,0130 B 3 105.123
586.457 86 534.950

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.4          Le premialità dello Stadio V

Tabella 28 – Le prime tre posizioni nelle premialità dello stadio V

Gestore Popolazione servita comuni serviti C/N/S Classe dimensione Perdite idriche lineari
(Mc per km di rete per anno)
Perdite idriche percentuali Perdite idriche – Classe di appartenenza Incidenza ordinanze di non potabilità Tasso di campioni da controlli interni non conformi Tasso di parametri da controlli interni non conformi Qualità dell’acqua erogata – Classe di appartenenza
AIMAG S.p.a. – Mantova 23.927 7 N Piccole 5,41 26,1% B 0,0000 0,0000 0,0000 A
AMC SpA 49.729 16 N Piccole 9,04 24,2% A 0,0000 0,0000 0,0000 A
AIMAG S.p.a. – ATERSIR 188.713 14 N Medie 9,15 27,8% B 0,0000 0,0033 0,0002 A
262.369 37
Gestore Popolazione servita Frequenza allagamenti e/o sversamenti da fognatura Adeguatezza normativa degli scaricatori di piena (% non adeguati) Controllo degli scaricatori di piena (% non controllati) Adeguatezza del sistema fognario – Classe di appartenenza Smaltimento fanghi in discarica Smaltimento fanghi in discarica – Classe di appartenenza Qualità dell’acqua depurata Qualità dell’acqua depurata – Classe di appartenenza Posizione
rankSIII, m1
premio (euro)

)

AIMAG S.p.a. – Mantova 23.927 0,0000 0% 0% A 0,0% A 0,000 A 1 106.954
AMC SpA 49.729 1,8200 0% 0% E 0,0% A 0,000 A 2 111.144
AIMAG S.p.a. – ATERSIR 188.713 0,1600 0% 0% A 14,0% A 0,027 B 3 253.064
262.369 471.162

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

8.5          Gestori, numero e valore delle premialità

Tabella 29 – Gestori, numero premialità, valore premialità, premialità/VRG, ordinamento dalle premialità maggiori

Gestore Numero

premialità

Valore

premialità

Stima

VRG

Valore delle

premialità/VRG

Metropolitana Milanese S.p.a. 7 3.711.354 204.798.414 1,8%
ACEA ATO 2 S.p.a. 6 3.170.204 524.786.195 0,6%
SMAT S.p.A. Comuni di: Fenestrelle,Perrero, Prali, Roure, Salza di Pinerolo, Vallo Torinese e Varisella 6 2.119.885 336.750.728 0,6%
AMC SpA 9 1.803.863 7.409.621 24,3%
HERA S.p.a. (sub ambito-Forli Cesena) 7 1.721.615 58.851.126 2,9%
Tennacola S.p.a. 6 1.643.789 17.805.202 9,2%
Asti Servizi Pubblici S.p.a. 7 1.552.651 11.256.503 13,8%
Padania Acque S.p.a. 6 1.526.466 51.992.954 2,9%
TEA Acque S.r.l. 6 1.469.366 41.012.250 3,6%
Uniacque S.p.a. 7 1.402.179 124.206.549 1,1%
Acquedotto del Carso S.p.a. 5 1.308.262 1.260.242 103,8%
HERA S.p.a. (sub ambito-Ravenna) 5 1.256.102 58.485.033 2,1%
HERA S.p.a. (sub ambito-Rimini) 5 1.256.102 50.227.006 2,5%
AIMAG S.p.a. – Mantova 11 1.162.350 3.565.123 32,6%
HERA S.p.a. (sub ambito-Bologna) 6 1.158.769 148.773.669 0,8%
Sorgeaqua S.r.l. 9 1.158.125 8.699.216 13,3%
AIMAG S.p.a. – ATERSIR 7 1.157.916 28.118.237 4,1%
ASET S.p.a. 7 1.141.823 11.505.929 9,9%
CORDAR Biella Servizi S.p.A. 8 1.072.856 19.839.648 5,4%
SICAM S.r.l. 7 1.053.647 10.569.315 10,0%
Brianzacque S.r.l. 6 1.041.973 129.459.991 0,8%
Gestore Virtuale dell’ATO 4 Cuneese 6 1.015.254 79.319.107 1,3%
Ruzzo Reti S.p.A. 6 991.467 41.348.096 2,4%
Acquedotto della Piana S.p.a. 8 988.049 5.064.361 19,5%
Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato 8 933.467 13.257.573 7,0%
AcegasApsAmga S.p.a. – BACCHIGLIONE 7 928.881 44.605.832 2,1%
Nuove Acque S.p.a. 6 904.445 38.940.852 2,3%
G.E.A.L. S.p.a. 8 903.538 11.890.945 7,6%
CAFC S.p.a. 6 860.119 71.073.000 1,2%
Livenza Tagliamento Acque S.p.a. 6 853.897 36.306.085 2,4%
Acquevenete S.p.a. 6 844.739 38.027.184 2,2%
Acque Bresciane S.r.l. 6 841.080 90.826.675 0,9%
Acquevenete S.p.a. (polesine) 7 836.753 37.437.740 2,2%
ASM Vercelli S.p.A. 7 831.346 11.270.658 7,4%
A2A Ciclo Idrico S.p.a. 6 826.834 88.087.161 0,9%
Mondo Acqua S.p.a. 6 751.955 5.895.632 12,8%
Piave Servizi S.r.l. 7 747.361 51.228.733 1,5%
Acquedotto Poiana S.p.a. 7 732.963 8.344.149 8,8%
GAIA S.p.A. 6 701.754 64.033.346 1,1%
Azienda Servizi Valtrompia S.p.a. 6 689.599 13.806.489 5,0%
Acquedotto Valtiglione S.p.a. 8 675.231 8.756.283 7,7%
SII SpA 6 670.649 13.048.824 5,1%
Marche Multiservizi S.p.a. 6 659.632 41.984.028 1,6%
SII S.c.p.a. 6 652.690 32.933.470 2,0%
Comuni Riuniti s.r.l. 7 641.659 2.491.280 25,8%
SIDRA S.p.A. 4 639.639 52.746.000 1,2%
Emiliambiente S.p.a. 6 630.087 15.191.891 4,1%
Acque Vicentine S.p.a. 6 612.712 44.477.990 1,4%
CORDAR Valsesia S.p.A. 6 611.080 5.453.400 11,2%
AMAG S.p.A. Gestione Acqua S.p.A. Comuni Riuniti Belforte Monferrato S.r.l. Società Acque Potabili S.p.A. 6 606.434 45.702.472 1,3%
Medio Chiampo S.p.a. 6 603.336 1.692.789 35,6%
AcegasApsAmga S.p.a. (2) – FVG 5 602.795 34.830.985 1,7%
SAL s.r.l. 6 598.247 33.617.976 1,8%
Gran Sasso Acqua S.p.A. 6 589.904 14.956.024 3,9%
Idrablu S.p.a. 6 575.721 5.683.605 10,1%
IRETI S.p.a. (sub ambito-Piacenza) 6 570.358 38.764.883 1,5%
Azienda Gardesana Servizi S.p.a. 6 568.243 15.569.159 3,6%
IRETI S.p.a. Genova 6 567.081 127.115.476 0,4%
Lario Reti Holding S.p.a. 5 553.630 50.548.846 1,1%
HERA S.p.a.(sub ambito-Modena) 6 550.075 69.717.696 0,8%
HERA S.p.a. (sub ambito-Ferrara) 6 546.438 37.277.714 1,5%
AqA S.r.l. 7 537.914 3.467.826 15,5%
AMV SpA 7 534.509 3.234.641 16,5%
CAP Holding S.p.a. 5 524.623 278.499.923 0,2%
Acquaenna S.c.p.a. 6 489.961 23.303.898 2,1%
Hydrogea S.p.a. 6 445.385 14.731.481 3,0%
Multiservizi S.p.a. 5 441.315 60.084.995 0,7%
Acque del Chiampo S.p.a. 5 441.315 14.170.049 3,1%
CIIP S.p.a. 5 441.315 44.297.253 1,0%
Veritas S.p.a. 5 441.315 118.930.608 0,4%
Alto Vicentino Servizi s.p.a 5 441.315 37.907.388 1,2%
A.S.A. S.p.a. 5 441.315 53.392.362 0,8%
Etra S.p.a. 5 441.315 88.619.538 0,5%
Umbra Acque S.p.a. (SUB-AMBITI 1 E 2) 5 441.315 75.239.934 0,6%
Acquedotto del Fiora S.p.A. 5 441.315 60.017.349 0,7%
CADF S.p.a. 5 441.315 14.812.984 3,0%
Acquedotto Lucano S.p.a. 5 441.315 84.962.035 0,5%
S.Ec.Am. S.p.a. 5 394.095 27.125.301 1,5%
Pavia Acque s.c.a.r.l. 5 368.781 78.253.459 0,5%
Alto Trevigiano Servizi S.r.l. 5 368.781 70.740.283 0,5%
Acqua Novara. VCO S.p.a. 5 368.781 68.070.203 0,5%
Acque S.p.a. 5 368.781 110.304.551 0,3%
IRETI S.p.a. (sub ambito-Parma) 5 368.781 49.916.937 0,7%
Valle Umbra Servizi S.p.a. 5 368.781 24.362.692 1,5%
BIM Gestione Servizi Pubblici S.p.a. 5 368.781 29.857.514 1,2%
Acque Veronesi s.c.a.r.l. 5 368.781 102.005.996 0,4%
Erogasmet S.p.a. 3 332.981 1.424.440 23,4%
Acoset S.p.a. 3 279.642 30.931.953 0,9%
IRETI S.p.a. 2 166.741 4.504.121 3,7%
AMAP S.p.a. 2 166.741 134.443.445 0,1%
SACA S.p.a. 2 129.008 9.658.776 1,3%
Totale complessivo 536 73.604.755 5.009.969.295 1,5%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

Tabella 30 Gestori, numero premialità, valore premialità, premialità/VRG, ordinamento maggior numero di premialità

Gestore Numero

premialità

Valore

premialità

Stima

VRG

Valore delle

premialità/VRG

AIMAG S.p.a. – Mantova 11 1.162.350 3.565.123 32,6%
AMC SpA 9 1.803.863 7.409.621 24,3%
Sorgeaqua S.r.l. 9 1.158.125 8.699.216 13,3%
CORDAR Biella Servizi S.p.A. 8 1.072.856 19.839.648 5,4%
Acquedotto della Piana S.p.a. 8 988.049 5.064.361 19,5%
Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato 8 933.467 13.257.573 7,0%
Acquedotto Valtiglione S.p.a. 8 675.231 8.756.283 7,7%
G.E.A.L. S.p.a. 8 903.538 11.890.945 7,6%
AcegasApsAmga S.p.a. – BACCHIGLIONE 7 928.881 44.605.832 2,1%
Asti Servizi Pubblici S.p.a. 7 1.552.651 11.256.503 13,8%
ASM Vercelli S.p.A. 7 831.346 11.270.658 7,4%
AIMAG S.p.a. – ATERSIR 7 1.157.916 28.118.237 4,1%
Comuni Riuniti s.r.l. 7 641.659 2.491.280 25,8%
HERA S.p.a. (sub ambito-Forli Cesena) 7 1.721.615 58.851.126 2,9%
Acquevenete S.p.a. (polesine) 7 836.753 37.437.740 2,2%
Piave Servizi S.r.l. 7 747.361 51.228.733 1,5%
AMV SpA 7 534.509 3.234.641 16,5%
Metropolitana Milanese S.p.a. 7 3.711.354 204.798.414 1,8%
SICAM S.r.l. 7 1.053.647 10.569.315 10,0%
Acquedotto Poiana S.p.a. 7 732.963 8.344.149 8,8%
ASET S.p.a. 7 1.141.823 11.505.929 9,9%
AqA S.r.l. 7 537.914 3.467.826 15,5%
Uniacque S.p.a. 7 1.402.179 124.206.549 1,1%
SMAT S.p.A. Comuni di: Fenestrelle,Perrero, Prali, Roure, Salza di Pinerolo, Vallo Torinese e Varisella 6 2.119.885 336.750.728 0,6%
Nuove Acque S.p.a. 6 904.445 38.940.852 2,3%
Marche Multiservizi S.p.a. 6 659.632 41.984.028 1,6%
CAFC S.p.a. 6 860.119 71.073.000 1,2%
SAL s.r.l. 6 598.247 33.617.976 1,8%
AMAG S.p.A. Gestione Acqua S.p.A. Comuni Riuniti Belforte Monferrato S.r.l. Società Acque Potabili S.p.A. 6 606.434 45.702.472 1,3%
IRETI S.p.a. Genova 6 567.081 127.115.476 0,4%
A2A Ciclo Idrico S.p.a. 6 826.834 88.087.161 0,9%
Acque Vicentine S.p.a. 6 612.712 44.477.990 1,4%
Acquaenna S.c.p.a. 6 489.961 23.303.898 2,1%
ACEA ATO 2 S.p.a. 6 3.170.204 524.786.195 0,6%
Tennacola S.p.a. 6 1.643.789 17.805.202 9,2%
SII S.c.p.a. 6 652.690 32.933.470 2,0%
Acquevenete S.p.a. 6 844.739 38.027.184 2,2%
TEA Acque S.r.l. 6 1.469.366 41.012.250 3,6%
GAIA S.p.A. 6 701.754 64.033.346 1,1%
Livenza Tagliamento Acque S.p.a. 6 853.897 36.306.085 2,4%
Gestore Virtuale dell’ATO 4 Cuneese 6 1.015.254 79.319.107 1,3%
Medio Chiampo S.p.a. 6 603.336 1.692.789 35,6%
Gran Sasso Acqua S.p.A. 6 589.904 14.956.024 3,9%
Mondo Acqua S.p.a. 6 751.955 5.895.632 12,8%
HERA S.p.a. (sub ambito-Bologna) 6 1.158.769 148.773.669 0,8%
Padania Acque S.p.a. 6 1.526.466 51.992.954 2,9%
HERA S.p.a. (sub ambito-Ferrara) 6 546.438 37.277.714 1,5%
Ruzzo Reti S.p.A. 6 991.467 41.348.096 2,4%
Acque Bresciane S.r.l. 6 841.080 90.826.675 0,9%
Azienda Gardesana Servizi S.p.a. 6 568.243 15.569.159 3,6%
HERA S.p.a.(sub ambito-Modena) 6 550.075 69.717.696 0,8%
SII SpA 6 670.649 13.048.824 5,1%
Hydrogea S.p.a. 6 445.385 14.731.481 3,0%
Azienda Servizi Valtrompia S.p.a. 6 689.599 13.806.489 5,0%
Idrablu S.p.a. 6 575.721 5.683.605 10,1%
Brianzacque S.r.l. 6 1.041.973 129.459.991 0,8%
IRETI S.p.a. (sub ambito-Piacenza) 6 570.358 38.764.883 1,5%
CORDAR Valsesia S.p.A. 6 611.080 5.453.400 11,2%
Emiliambiente S.p.a. 6 630.087 15.191.891 4,1%
Acque S.p.a. 5 368.781 110.304.551 0,3%
Umbra Acque S.p.a. (SUB-AMBITI 1 E 2) 5 441.315 75.239.934 0,6%
Acqua Novara. VCO S.p.a. 5 368.781 68.070.203 0,5%
CAP Holding S.p.a. 5 524.623 278.499.923 0,2%
Acque del Chiampo S.p.a. 5 441.315 14.170.049 3,1%
CIIP S.p.a. 5 441.315 44.297.253 1,0%
HERA S.p.a. (sub ambito-Ravenna) 5 1.256.102 58.485.033 2,1%
IRETI S.p.a. (sub ambito-Parma) 5 368.781 49.916.937 0,7%
BIM Gestione Servizi Pubblici S.p.a. 5 368.781 29.857.514 1,2%
Lario Reti Holding S.p.a. 5 553.630 50.548.846 1,1%
Valle Umbra Servizi S.p.a. 5 368.781 24.362.692 1,5%
Acquedotto del Fiora S.p.A. 5 441.315 60.017.349 0,7%
S.Ec.Am. S.p.a. 5 394.095 27.125.301 1,5%
AcegasApsAmga S.p.a. (2) – FVG 5 602.795 34.830.985 1,7%
Acque Veronesi s.c.a.r.l. 5 368.781 102.005.996 0,4%
Acquedotto Lucano S.p.a. 5 441.315 84.962.035 0,5%
HERA S.p.a. (sub ambito-Rimini) 5 1.256.102 50.227.006 2,5%
A.S.A. S.p.a. 5 441.315 53.392.362 0,8%
Acquedotto del Carso S.p.a. 5 1.308.262 1.260.242 103,8%
Multiservizi S.p.a. 5 441.315 60.084.995 0,7%
Alto Trevigiano Servizi S.r.l. 5 368.781 70.740.283 0,5%
Etra S.p.a. 5 441.315 88.619.538 0,5%
CADF S.p.a. 5 441.315 14.812.984 3,0%
Pavia Acque s.c.a.r.l. 5 368.781 78.253.459 0,5%
Veritas S.p.a. 5 441.315 118.930.608 0,4%
Alto Vicentino Servizi s.p.a 5 441.315 37.907.388 1,2%
SIDRA S.p.A. 4 639.639 52.746.000 1,2%
Erogasmet S.p.a. 3 332.981 1.424.440 23,4%
Acoset S.p.a. 3 279.642 30.931.953 0,9%
AMAP S.p.a. 2 166.741 134.443.445 0,1%
IRETI S.p.a. 2 166.741 4.504.121 3,7%
SACA S.p.a. 2 129.008 9.658.776 1,3%
Totale complessivo 536 73.604.755 5.009.969.295 1,5%

Fonte: elaborazioni da provvedimenti tariffari di ARERA

[1] Ringrazio amici e colleghi per aver letto e discusso con me il contenuto di questo testo. Resta inteso che la responsabilità di quanto scritto è solo dell’autore.

[2] Già ci eravamo cimentati nella ricostruzione dei sistemi di incentivazioni utilizzati da OFWAT nella regolazione del servizio idrico in Inghilterra e il Galles (Peruzzi, 2013)

[3] Il disegno della regolazione del servizio idrico in Inghilterra e nel Galles, viene preceduta da un rapporto di Littlechild nel quale l’autore traccia gran parte delle linee che l’OFWAT seguirà successivamente nella sua attività di regolazione del settore idrico (Littlechild, 1986).

[4] Dalla sua istituzione, OFWAT ha visto succedersi cinque revisioni tariffarie, per una durata ciascuna di 5 anni. È attualmente in corso la sesta revisione tariffaria PR19 (2020-25).

[5] L’Office of Electricity Regulation è diventato da tempo l’OFGEM (Office of Gas and Electricity Markets) e proprio su questo tema della regolazione della qualità attraverso lo schema RIOO, pubblica annualmente un annual report (OFGEM, 2019).

[6] Il documento si focalizza soprattutto sulla definizione degli standard specifici e quelli generali

[7] In questo secondo documento di consultazione vengono introdotti e illustrati i meccanismi di penalità e premialità rispetto agli standard generali

[8] Si tratta di un’ipotesi estrema, che non possiamo escludere, ma che è improbabile. È questa un’ipotesi estrema che tuttavia ci permette di dare una rappresentazione del funzionamento del sistema delle premialità.

[9] A questo proposito la previsione di trasferire i valori del recupero di efficienza previsto da MTI 3 alle premialità non sarebbe solo una iniquità per l’utente di quel gestore ma sarebbe anche inutile visto che la stessa componente UI2 è abbondantemente sufficiente a finanziare le premialità del sistema.

[10] L’autorità sta procedendo a sviluppare un sistema di penalizzazioni e penalità anche per la qualità contrattuale (ARERA, 2019).

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